L’Industria 4.0 ha portato all’impiego delle nuove tecnologie in sanità. Siamo già all’Industria 5.0?

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Ci troviamo a vivere una quarta rivoluzione industriale, la cosiddetta Industria 4.0, che negli ultimi anni ha portato allo sviluppo di una Sanità 4.0 che ha messo le basi per garantire ai cittadini servizi sanitari di eccellenza e per integrare le nuove tecnologie in uno dei settori più delicati e importanti quale quello sanitario. Il passo successivo è l’Industria 5.0

Quali sono le tecnologie dell’industria 4.0 che oggi vengono applicate alla sanità?

Principalmente tre: internet of things, cloud computing e big data.
Le spieghiamo brevemente.

L’internet of things è l’utilizzo di dispositivi tecnologici nell’ambito sanitario che ormai è ampiamente diffuso, basti pensare all’utilizzo di dispositivi indossabili e altri dispositivi connessi e dotati di sensori di tipo medico, o a dispositivi medicali impiantabili o indossabili collegati a uno smartphone o a uno smartwatch e connessi alla rete.

Il cloud computing è un sistema che eroga risorse di elaborazione, archiviazione e comunicazione scalabili in base alle esigenze, funge da server ma non è materialmente presente. BollinoCARE è il nostro sistema di cloud computing utilizzato in sanità.

I big data rappresentano l’enorme mole di dati sia esistenti che ancora da raccogliere attraverso, per esempio, gli stessi dispositivi IoT. Da questi dati, discipline ormai affermate come il data science, il data mining, il machine learning e il deep learning, permettono di estrarre informazioni, fare correlazioni, previsioni e diagnosi, che per l’uomo da solo sarebbero impossibili da fare considerata la grande mole di dati su cui lavorare.

Oggi, l’applicazione di queste tecnologie 4.0 alla sanità permette “il monitoraggio di segnali fisiologici e patologici; l’autogestione, il monitoraggio del benessere e la prevenzione; il monitoraggio dell’assunzione di farmaci e prodotti farmaceutici intelligenti; l’assistenza medica personalizzata; l’utilizzo di sistemi informativi sanitari basati su cloud; la telemedicina e il monitoraggio delle malattie; la teleassistenza e il supporto alla vita quotidiana; la riabilitazione domiciliare”.

Il Piano Nazionale Industria 4.0 è stato varato nel 2016 con lo scopo di agevolare le imprese italiane, attive in tutti i settori compreso quello sanitario, e accompagnarle verso la digitalizzazione. Negli anni il Piano ha subito dei cambiamenti fino ad arrivare all’attuale PNRR che ha una componente espressamente dedicata alla digitalizzazione e all’innovazione del sistema produttivo. L’attuale piano prevede delle agevolazioni per le imprese che scelgono di investire in macchinari e software 4.0. Per quanto riguarda i software nello specifico (software/servizi in cloud, software RIS e PACS comprensivi dei sistemi di pianificazione e gestione delle worklist e delle attività), gli investimenti effettuati tra il 1 gennaio 2023 e il 31 dicembre 2025 possono beneficiare di un’aliquota pari al 20% con un limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di euro.

A fine 2022 il ministro Urso ha parlato della disponibilità di una riserva delle risorse finanziarie del PNRR del piano Transizione 4.0 che non sono state utilizzate, si tratta di poco meno di quattro miliardi di euro che potrebbero portare a una versione rinnovata del Piano, un’Industria 5.0 o Transizione 5.0 su cui si sta ancora discutendo.

In cosa differirebbe l’Industria 5.0 dall’Industria 4.0?

“Pare che il paradigma dell’Industria 5.0 si baserà sulla pervasività di tre pilastri principali: connettività, conoscenza e rilevamento intelligente. Per quanto riguarda la visione dell’Unione Europea, la versione 5.0 completa il paradigma di Industry 4.0, evidenziando la ricerca e l’innovazione come motori per una transizione verso un’industria europea sostenibile, centrata sull’uomo e resiliente. L’industria 5.0 è in grado di apportare benefici all’industria, ai lavoratori e alla società”.

Il concetto di Industria 5.0 è stato introdotto dall’Unione Europea nel gennaio del 2021 attraverso il documento “Industria 5.0 – il cammino per un’industria sostenibile, resiliente e human-centric”. “Questa pubblicazione getta le prime basi per la quinta rivoluzione industriale che vedrà come temi principali la sostenibilità e la tecnologia che deve essere impiegata per adattare il processo di produzione alle esigenze del lavoratore”.

La quinta rivoluzione industriale è, di fatto, già iniziata. Oggi, le industrie e le aziende di tutti i settori, compreso quello sanitario, devono fare il passo finale verso la digitalizzazione tenendo conto della transizione verde per continuare ad essere competitive sul mercato.

In termini di agevolazioni alle aziende non ci sono ancora informazioni certe ma, tenendo conto delle parole del ministro Urso, sicuramente saranno stanziati fondi per permettere alle aziende, comprese quelle sanitarie, di continuare la loro corsa verso la completa digitalizzazione e l’innovazione.

Se al concetto di Industria 4.0 è stato subito associato quello di Sanità 4.0, siamo certi che a quello di Industria 5.0 seguirà una Sanità 5.0 che vedrà l’impiego sempre maggiore di nuove tecnologie (collaborazione tra IoT, Intelligenza Artificiale o Cognitive computing) sia lato hardware che software che saranno, però, sempre di ausilio e supporto alle competenze e all’intelligenza umane, quelle soprattutto di scienziati, medici e ricercatori.

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2023-07-06T09:12:13+00:00

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